12 febbraio 2015

Sostanze cosmetiche da incubo - cosa evitare e perché


 Buondì bella gente, come va?
In questi giorni stavo facendo una considerazione: da quasi un anno con il mio socio parliamo di cosmetici formulati con sostanze da evitare, senza però approfondire la questione.
Finora ci siamo limitati grossolanamente a dire che quello non va bene, quell'altro è peggio, quell'altro ancora invece fa schifo...
Sì, ma perché?
Perché alcuni ingredienti cosmetici sono peggiori di altri?
Perché alcuni ingredienti vanno proprio evitati?
E perché odio tanto il tetrasodium edta (et similia) al punto da essere presa in giro dal mio socio giornalmente?

Oggi risponderemo a tutte queste domande, e anche di più.
Partiamo dal presupposto che IN TEORIA gli ingredienti cosmetici devono essere tutti sicuri per poter essere inseriti in formula, ok?
IN PRATICA però, come accade in tutti i campi, c'è sempre una scappatoia o un senso di menefreghismo delle regole per la buona salute con una discreta dose di mancanza di reali controlli; basti pensare alle comuni sigarette, o ad alcune bevande frizzantine ed invitanti, ai materiali tossici con cui vengono fabbricati mobili ed oggetti, all'eternit, e così via.
Chi, come me, è nato negli anni ottanta poi, è cresciuto mangiando e bevendo alimenti confezionati farciti di tali schifezze al punto da finire nel dimenticatoio perché ad un certo punto sono stati ritirati definitivamente per la loro tossicità.
Volete un altro esempio?
Avete mai visto gli oggetti per la tavola in vetro all'uranio, di solito verdi o gialli, dalla particolare fosforescenza se sottoposti a raggi ultravioletti, usati nei secoli scorsi e molto ricercati dai collezionisti ora?
In teoria le loro radiazioni sono talmente basse da risultare innocui, ma in pratica sono sempre oggetti radioattivi, voi ci mangereste del cibo poggiato su quei piatti?
O berreste in quei bicchieri? O da quelle bottiglie?
C'è chi l'ha fatto, per secoli l'hanno fatto, ma io no, non lo farei.
Comunque, stiamo divagando.
Allora, in teoria gli ingredienti sono tutti sicuri.
In pratica alcuni si, alcuni no, alcuni meh.
Ma vengono tutti usati lo stesso, per vari motivi, alcuni giustificati, altri fantasiosi.
E soprattutto, perché i cosmetici NON PENETRANO NEL CORPO, altrimenti sarebbero classificati come farmaci.
Il trucco sta tutto lì, essendo il cosmetico un prodotto che va applicato sulla superficie corporea dove resta, problemi gravi non ce ne sono riguardo a cosa ci spalmiamo addosso, se non supera i limiti di dosaggio consentiti per mantenerli sicuri.
Ma andiamo a vedere più nel dettaglio, o il post non finisce più.

- OLI MINERALI: derivati dal petrolio, i più comuni sono petrolato, paraffina, vasellina e cera microcristallina, ma ce ne sono tanti altri. Più o meno lavorati o raffinati, sono comunque inquinanti, comedogenici e cancerogeni, ma vengono usati perché inermi, ovvero non vengono attaccati da batteri, non sviluppano muffe e non irrancidiscono, rendendo il cosmetico più sicuro da un punto di vista microbiologico. Però lo rendono vuoto, perché non hanno alcuna qualità, se non quella di creare una patina impermeabile che blocca l'evaporazione dell'acqua, dando così l'impressione di avere la pelle morbida ed idratata. L'esempio più conosciuto di cosmetico con paraffina liquida è l'olio Johnson per i bambini, in teoria niente di male, in pratica il male assoluto.

- SILICONI: sostanze inermi come gli oli minerali ma totalmente sintetiche e non biodegradabili, i più comuni sono dimethicone e cyclopentasiloxane, ma ce ne sono tanti altri, leggeri o meno leggeri. Formano una patina impermeabile sulla pelle e sul capello donando una sensazione di morbidezza e setosità tali da simulare idratazione ed emollienza, inutile dire invece che non è così. La pelle ed i capelli sembrano giovarne con l'uso, ma appena si smette di spalmarseli, appaiono nel loro vero aspetto secco e disidratato, nascosto dalla patina setosa del silicone. 

- PEG e PPG: composti chimici sintetici di derivazione petrolifera, usati principalmente come emulsionanti, solventi e tensioattivi. Possono contenere sostanze tossiche come il diossano, se usati nei prodotti a risciacquo il problema però non si pone, peccato che vengano usati anche nelle creme. Più è alto il numero che li segue, e maggiore sarà la loro tossicità. Ovviamente sono inquinanti.

- COCAMIDE MEA, DEA, TEA, MIPA: rispettivamente monoethanolamine, diethanolamine, triethanolamine e monoisopropanolamine, sono ammine che in presenza di nitriti possono dare origine a sostanze allergizzanti e potenzialmente cancerogene chiamate nitrosammine. Vengono usate sia come solubilizzanti, sia come tensioattivi e schiumogeni, questi ultimi molto aggressivi secondo alcuni, delicati secondo chi li vende. Essendo composte da acidi grassi derivati da olio di cocco, sono quasi del tutto biodegradabili. Quasi. 

- EDTA: i più usati sono i suoi sali disodium, trisodium e tetrasodium, agente chelante di origine sintetica che lega i metalli pesanti trasportandoli e smaltendoli, evitando così che la loro ossidazione faccia irrancidire il cosmetico, rendendo la formula più stabile. Usato anche come sequestrante per neutralizzare il calcio e il calcare dell'acqua, è sicuro per l'uomo ma dannoso per l'ambiente. I metalli smaltiti dall'EDTA finiscono nelle acque, inquinando e contaminando flora e fauna. Fauna che poi noi umani mangiamo (quelli di noi onnivori). Le alternative buone ci sono, perché non usarle?
Adesso sapete perché lo odio tanto.

- POLYETHYLENE: polimero sintetico facente parte della categoria di microplastiche, si può trovare sia in granuli per scrub o glitter, e sia in forma liquida per creme o make-up. La microplastica è talmente micro che non viene filtrata neanche dai depuratori e gira indisturbata nell'acqua e negli organismi viventi che involontariamente se ne cibano (come noi umani). Altamente inquinante e non biodegradabile.

Ultima ma non ultima, la categoria dei CONSERVANTI, che merita un paragrafo a parte.

- BHA, BHT: conservanti sintetici potenzialmente irritanti, ritenuti possibili cancerogeni ed interferenti endocrini, usati per lo più come antiossidanti in cosmetici dalla quota grassa importante, come creme e rossetti, in questi ultimi proprio perché coprono odori e sapori dei vari ingredienti. Va da sé che ingerirli insieme al rossetto non sia proprio il meglio cui possiamo aspirare, ma gli studi compiuti finora non sono del tutto decisivi a tal riguardo, quindi si continuano ad usare a patto che la loro presenza sia in bassa percentuale. Vengono usati anche nel settore alimentare, figuriamoci. 
Per non farci mancare nulla, possono contenere tracce di toluene, tossico per le specie acquatiche. Decisamente inquinante.

- DMDM HYDANTOIN - conservante sintetico che esplica la sua funzione grazie al rilascio continuo di formaldeide, una meraviglia che non vi dico. Viene usato non solo nei cosmetici, ma anche negli erbicidi, negli sverniciatori, negli inchiostri e in tanto altro, il meglio del meglio, insomma. Irritante nei soggetti più sensibili e altamente inquinante.

- IMIDAZOLIDINYL UREA, DIAZOLIDINYL UREA: anch'esse sostanze che conservano grazie al rilascio di formaldeide come sopra, il tutto tenuto sotto controllo dai limiti consentiti decisi dall'FDA, quindi, IN TEORIA, regolare. In pratica, stiamo sempre parlando di formaldeide, che non è certo acqua fresca. Nelle persone più sensibili possono scatenarsi irritazioni o reazioni allergiche, ovviamente è sintetica ed inquinante.

- METHYLDIBROMO GLUTARONITRILE - potente conservante sintetico talmente irritante al punto da essere stato dapprima vietato nelle formulazioni leave-in, ovvero senza risciacquo, e poi ai prodotti a risciacquo, risultati anch'essi irritanti nei soggetti più sensibili. Insieme al phenoxyethanol formano il conservante chiamato Euxyl K400, usato anche nei farmaci.
In teoria il methyldibromo glutaronitrile è bandito dalle formulazioni cosmetiche dal 2008, ma ovviamente la sua presenza non è scomparsa immediatamente, alcune ditte cosmetiche hanno continuato ad usarlo finché hanno potuto. Inoltre i cosmetici in circolazione che lo contenevano non sono stati ritirati all'epoca, quindi se siete fortunati potrete trovarne ancora qualche esemplare nelle vostre scorte se, come noi, ammucchiate senza ritegno da anni e anni, oppure in qualche negozietto che non ha grande ricircolo.

- PARABENI: conservanti antimicrobici sintetici molto potenti, usati in passato un po' ovunque e surclassati ultimamente da altre sostanze dopo la demonizzazione su larga scala che li ha coinvolti. Sospetti interferenti endocrini, secondo alcuni studi possono penetrare nei tessuti profondi della cute fino a lasciare tracce nel sangue. A parer mio però, i conservanti scelti per sostituirli sono peggiori.
Quello che mi perplime è il fatto che vengano demonizzati nei cosmetici che hanno un uso locale superficiale, ma vengano accettati nei farmaci che invece entrano in circolo nel corpo.
Misteri della fede.

- TIAZOLINONI: methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, i conservanti che hanno soppiantato i parabeni, peccato che rispetto a loro siano molto più allergizzanti ed irritanti. Sintetici e non biodegradabili.

- TRICLOSAN: potente antibatterico sospetto interferente endocrino, usato anche nei pesticidi (il che è tutto dire). In teoria è sicuro per l'uomo a patto di non superare la bassa percentuale di dosaggio consentita, mentre per l'ambiente è un disastro data la sua tendenza ad accumularsi negli organismi e nelle acque. Alcuni studi provano la sua tossicità, altri la smentiscono. Nel dubbio, io lo eviterei.

Questi sono i più famosi ingredienti dannosi da evitare, ma ovviamente la lista è ancora lunga.
Noi ci fermiamo qui però, che il post è già troppo lungo di suo e mi sono scocciata (anche voi del resto, vero?).
Spero di essere stata esaustiva il giusto e di avervi chiarito qualche dubbio, in caso potete sempre scrivermi e cercherò di aiutarvi come posso.
E con questo è tutto, alla prossima settimana gente!

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